La società di consulenza Gabetti e Patrigest, del Gruppo Gabetti, ha condotto uno studio che affronta il tema del futuro del mercato immobiliare italiano post Covid,
andando ad analizzare i trend, settore per settore.
RESIDENZIALE
Durante il primo trimestre di quest’anno, si è verificato un calo del 15,5% delle transazioni residenziali rispetto all’anno precedente. Il risultato è attribuibile all’effetto dell’emergenza sanitaria e alla conseguente impossibilità di rogitare nel periodo di lockdown.
Anche le richieste di mutuo hanno subito una diminuzione, risalendo gradualmente da metà maggio.
PREVISIONI
Nonostante le difficoltà dovute alla scarsa liquidità delle famiglie, chi aveva intenzione di cambiare abitazione, ha continuato a cercarla.
Per il mercato immobiliare, un impatto importante verrà dato dall’innalzamento delle detrazioni fiscali di cui fanno parte l’ Ecobonus e il Sismabonus al 110%, che potrebbero portare ad un rialzo di richieste per immobili da ristrutturare.
QUALI SARANNO I NUOVI TREND?
In linea generale, la contrazione dei valori sarà, nel breve termine, visibile su casi di immobili che non idonee alle nuove esigenze e che si trovano in zone già sofferenti per altre motivazioni. Le grandi o medie città, non dovrebbero risentirne nel lungo periodo, a meno che il calo delle transazioni non si prolunghi nel tempo.
SETTORE UFFICI
Nel primo trimestre dell’anno, l’assorbimento stimato per la città di Milano è di 103.000 mq circa, mentre a Roma di 24.300 mq. Sul fronte degli investimenti capital market, il settore uffici ha pesato il 20% del totale, che equivale a 326 milioni di euro.
Nonostante il periodo di blocco di tutte le attività, a Milano e Roma si sono concluse operazioni importanti tra cui il portafoglio uffici Kryalos, che comprende Palazzo Mellerio e Piazza Velasca 7/9 e Villino Rattazzi e Villino Spierer, che si trovano entrambi a Roma.
PREVISIONI
Le ipotesi avanzate per questo settore, vedono in primis le possibili difficoltà economiche da parte di alcune aziende, che potrebbero portare ad una condizione di morosità o impossibilità di adempiere al pagamento dei canoni di affitto. In altri casi invece, un possibile prolungamento dello smart working per contrastare possibili contagi in azienda, potrebbe portare ad un minore utilizzo degli spazi con conseguente disdetta dei contratti di locazione.
In altri casi invece, si potrebbe avere necessità di molto più spazio da attribuire alle singole postazioni di lavoro, nel pieno rispetto dell’ormai consueto distanziamento sociale.
QUALI SARANNO I NUOVI TREND?
E’ ancora prematuro fare previsioni su eventuali contrazioni di canoni di locazione, in quanto non ci sono ancora dati oggettivi e valutabili.
In alcune zone geografiche si potrebbero verificare delle leggere decompressioni, mentre contratti con accordi blindati e a lungo termine manterranno probabilmente gli stessi valori e rendimenti.
SETTORE RETAIL
Nonostante le misure di lockdown, si è registrato un considerevole aumento della domanda verso la GDO, con una richiesta importante di servizi integrati con la logistica.
Chiuse alcune importanti transazioni, come quella di Unicredit che ha acquisito il 32,5% del capitale di La Villata S.p.A, società immobiliare controllata da Esselunga S.p.A
PREVISIONI
Per gli investimenti retail, soprattutto dall’estero, si prevede una contrazione motivata dall’incertezza economica attuale.
In situazioni già precedentemente critiche, potremmo assistere ad una razionalizzazione delle reti di vendita, modifiche ai format fisici, riposizionamenti, acquisizioni e chiusure. Gli effetti potrebbero ricadere sul punto di vista occupazionale, ma al tempo stesso potrebbero crearsi nuove opportunità lavorative.
QUALI SARANNO I NUOVI TREND?
E’ prevista una contrazione dei valori al mq nel medio periodo, maggiormente impattati da un costo più elevato dell’equity e da una maggiorazione dei costi operativi dovuti alle sanificazioni e ad altre procedure.
SETTORE HOTEL
Il settore alberghiero ha subito l’impatto diretto della pandemia, registrando nel primo trimestre un volume pari a 60 milioni di euro, ovvero il 4% circa del totale degli investimenti corporate del trimestre.
PREVISIONI
Anche gli alberghi e le strutture turistiche che in gran parte sono rimaste chiuse negli ultimi mesi, torneranno all’operatività parziale o totale, fino a fine anno, continuando a mantenere misure che garantiscono la sicurezza degli ospiti e dei dipendenti.
Questo comporta una riduzione del numero delle accettazioni, con conseguente perdita di fatturato. Le previsioni per il futuro e la ripresa rimangono comunque positive.
QUALI SARANNO I NUOVI TREND?
Complessivamente, le strutture che risentiranno meno l’impatto di questo periodo, saranno quelle dei piccoli centri in zone turistiche, o localizzate in alcune regioni del sud, o alcune località in montagna, a discapito di città internazionali come Roma, Venezia e Firenze.
SETTORE LOGISTICA
Dopo un primo rallentamento nello stoccaggio dei prodotti, legato al lockdown, le attività logistiche hanno giocato un ruolo fondamentale nell’assicurare continuità e rifornimento di beni di tutte le categorie, con l’incremento esponenziale di acquisti on line tramite gli e-commerce.
PREVISIONI
Per quanto concerne gli investimenti, il settore della logistica è quello che risentirà meno del periodo di lockdown, ma al contrario, entrerà sempre di più nel mirino degli investitori.
QUALI SARANNO I NUOVI TREND?